Hai comprato abiti usati? Non indossarli prima di aver fatto subito questo trattamento

Quando si acquistano abiti usati, la tentazione di indossarli subito può essere forte, ma è fondamentale eseguire immediatamente un trattamento di igienizzazione accurata prima di metterli a contatto con la pelle. I capi di seconda mano possono nascondere sporco invisibile, allergeni, batteri, parassiti come cimici o pulci, oltre a odori indesiderati accumulati durante il trasporto e la conservazione. Prendersi cura della pulizia degli indumenti non solo garantisce sicurezza per la salute, ma permette anche di conservare la qualità dei tessuti nel tempo.

Motivi per lavare subito gli abiti usati

Uno dei principali rischi associati agli abiti di seconda mano riguarda la possibile presenza di germi, virus, batteri e altri microrganismi, oltre a residui di sudore, polvere o sostanze chimiche. Anche se molti negozi e piattaforme affidabili adottano pratiche di igiene, non si può mai avere la certezza delle condizioni di trasporto o di stoccaggio dei vestiti prima dell’acquisto. Lavare accuratamente i capi permette di:

  • Eliminare batteri, muffe e allergeni, che possono provocare irritazioni cutanee o reazioni allergiche, soprattutto nei soggetti più sensibili.
  • Rimuovere insetti come pulci, cimici dei letti o uova, spesso associate a tessuti conservati per lunghi periodi in ambienti non controllati.
  • Neutralizzare odori di muffa, fumo o detersivi di provenienza sconosciuta.
  • Ripristinare morbidezza e freschezza al tessuto dopo un eventuale periodo di inutilizzo.

Non bisogna dimenticare che anche i vestiti nuovi, appena acquistati in negozio, non sono necessariamente privi di residui chimici o contaminanti, ma il rischio aumenta con gli abiti usati proprio per la varietà di precedenti utilizzi e di passaggi di mano (fonte: Wikipedia).

Procedura di trattamento: passaggi fondamentali

Per assicurarsi che i vestiti di seconda mano siano davvero puliti e sicuri, è consigliabile seguire una sequenza precisa di passaggi:

1. Controllare etichetta e tessuto

Per prima cosa, verifica la presenza dell’etichetta con le indicazioni di lavaggio: ogni tessuto richiede una gestione diversa. L’etichetta può indicare il ciclo di lavaggio, la temperatura da non superare e se il capo va lavato a mano, in lavatrice o a secco. In assenza di etichetta, occorre identificare il tipo di materiale (cotone, lana, seta, sintetico) per scegliere il trattamento più adatto.

2. Pretrattare eventuali macchie

Anche se il capo appare pulito, è sempre meglio verificare la presenza di macchie nascoste. Usa prodotti smacchiatori appropriati, anche naturali come mix di bicarbonato e acqua, aceto bianco o succo di limone. Lascia agire almeno 15 minuti, facendo attenzione al tipo di tessuto per evitare danni.

3. Lavaggio vero e proprio

La maggior parte dei batteri viene eliminata già con un normale ciclo di lavaggio in lavatrice, ma prediligi, se possibile, temperature di almeno 40°C compatibili con il tessuto. Per capi delicati usa acqua fredda e detergente specifico. In alternativa, il lavaggio a secco è particolarmente indicato per giacche, cappotti e tessuti non lavabili in acqua.

4. Igienizzare e disinfettare ulteriormente

Aggiungi un additivo igienizzante al ciclo di lavaggio, come il percarbonato di sodio, che libera ossigeno attivo già a basse temperature riducendo virus e batteri. Evita la candeggina su tessuti colorati o delicati: può alterare le fibre e danneggiare il capo. Esistono in commercio prodotti igienizzanti specifici, ma anche una soluzione con aceto bianco può essere efficace e naturale.

5. Asciugare correttamente

L’asciugatura ideale consiste nell’esporre i capi al sole, che aiuta a eliminare ulteriori microrganismi grazie ai raggi UV. Se possibile, utilizza l’asciugatrice, seguendo le istruzioni d’uso legate al tipo di tessuto. Un ultimo tocco importante è l’uso del ferro da stiro: il calore del vapore ad alta temperatura garantisce una sanitizzazione profonda e una perfetta eliminazione delle pieghe.

Precauzioni e consigli pratici

È importante non sottovalutare i rischi relativi a parassiti e acari: il corretto lavaggio e una stiratura a caldo sono i metodi più efficaci per neutralizzare la minaccia di insetti annidati nei tessuti. In caso di capi particolarmente delicati o vintage, valuta la possibilità di affidare la pulizia a una lavanderia professionale. Inoltre:

  • Per scarpe, borse e accessori usati, prediligi la pulizia con prodotti specifici o il lavaggio a mano, evitando l’immersione totale per non danneggiare materiali come pelle o cuoio.
  • Alla fine del lavaggio, conserva sempre i capi completamente asciutti in armadi ben areati, evitando ambienti umidi che potrebbero favorire la comparsa di muffe o cattivi odori.
  • Non mischiare per il primo lavaggio gli abiti usati con biancheria personale, soprattutto intima, per evitare eventuali contaminazioni incrociate.
  • Se vuoi essere ancora più sicuro, ripeti il ciclo di lavaggio per capi particolarmente sporchi o voluminosi.

Un lavaggio errato, oltre a essere inefficace, può ridurre notevolmente la durata dell’indumento e rovinarne la trama: è importante rispettare sempre le temperature e i metodi suggeriti per ogni tipologia di tessuto.

Benefici dello scegliere e trattare i capi usati

Acquistare e igienizzare abiti di seconda mano contribuisce da un lato a una maggiore sostenibilità ambientale, riducendo i rifiuti e l’impatto della produzione tessile, dall’altro garantisce la possibilità di scegliere capi unici, spesso di elevata qualità e durevoli nel tempo. Indossare vestiti usati non è mai una scelta di ripiego ma piuttosto una forma di consapevolezza e responsabilità verso l’ambiente e la salute.

Negli ultimi anni si è assistito a una vera e propria riscoperta dell’economia circolare nel settore della moda, favorendo riuso, scambio e valorizzazione dell’abbigliamento già esistente, che spesso arriva da brand prestigiosi o collezioni vintage introvabili altrove.

Igienizzare accuratamente gli abiti usati prima di indossarli è un gesto semplice ma essenziale, che protegge la salute, permette di vivere la moda in modo etico e responsabile, e contribuisce all’allungamento della vita utile dei tessuti, nel rispetto di sé stessi e dell’ambiente.

Lascia un commento